CASSATINE SICILIANE
Questo particolare dolce, con diverse sfumature, presente in tutta la Sicilia, di cui sia a Palermo, che a Catania, che a Sambuca si rivendica la paternità, ha un nome che invece poco spazio offre all’immaginazione (almeno per chi conosce il dialetto siciliano), i “ minni delli virgini” (i seni delle vergini), o a Catania “i minnuzzi di Sant’Ajata” (i seni di Sant’Agata). Ed è ancora più paradossale e particolare che fosse stato inventato all’interno dei monasteri, dalle suore. Dicevo della letteratura siciliana, perchè questo dolce è stato “nobilitato” da Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo, che con le sue parole ne esprime perfettamente il senso. Don Fabrizio proprio durante il famoso ballo, vedendo di fronte a sè un vassoio di dolci scelse quelli che: “…si sfaldavano scricchiolando quando la spatola li divideva, sviolinature in maggiore delle amarene candite, timbri aciduli degli ananas gialli, e ‘trionfi della gola’ col verde opaco dei loro pistacchi macinati, impudiche ‘paste delle vergini’ ” e si domandava: “ Come mai il Santo Ufizio, quando lo poteva, non pensò a proibire questi dolci? I trionfi della gola (la gola, peccato mortale!), le mammelle di S. Agata vendute dai monasteri, divorate dai festaioli! Mah”.